Manca poco di un mese alla chiusura di un evento di raro valore a Milano: “Scapigliatura. Un pandemonio per cambiare l’arte”. Si possono ammirare fino al 22 novembre le oltre 250 opere esposte al Palazzo Reale legate al movimento artistico e letterario della Scapigliatura. Sculture, dipinti, incisioni che meglio non potrebbero esprimere la grande voglia di cambiamento ideologico e di costume e allo stesso tempo il forte spirito di insofferenza per i rigidi schemi borghesi e il perbenismo di di fine ‘800. Una iniziativa davvero interessante, per approfondire una parte della nostra Storia che merita ampiamente di essere riportata alla luce.
Con il termine ” Scapigliatura” si intende la corrente artistica e letteraria che nacque a Milano nella metà del XIX secolo, più o meno dopo la proclamazione del Regno d’Italia (1861). Il chiaro atteggiamento di rottura e di rifiuto delle convenzioni imposte dalla classe borghese dell’epoca portarono la Scapigliatura (il termine fa riferimento all’atteggiamento anticonformista tipico dei “bohèmiens” francesi) a diffondersi rapidamente prima in Lombardia e Piemonte, per poi raccogliere proseliti in tutta la penisola.
Pure se non ebbero mai un vero e proprio manifesto, gli “scapigliati” rappresenterano per mezzo secolo un crocevia intellettuale che varcò i limiti del confine, facendo della Scapigliatura una bandiera contro il perbenismo, un aperto contrasto con altre correnti di pensiero, come il troppo poco ribelle Romanticismo ad esempio.
L’insofferenza al rigido codice intellettuale degli ultimi anni dell’800 si manifestarono nell’arte, ma anche in tutte le altre realtà, investendo la società in ogni contesto, da quello politico a quello culturale nel tentativo di stravolgerla e rinnovarla.
Ora Milano celebra la Scapigliatura con la mostra che con successo si svolge dallo scorso 26 giugno a Palazzo Reale : “Scapigliatura. Un pandemonio per cambiare l’arte” prevede l’esposizione di oltre 250 opere che provengono dalle collezioni private e dai più prestigiosi musei italiani e stranieri e che sono realizzate da 38 artisti, tra i quali citiamo Giovanni Carnovali detto Il Piccio, Medardo Rosso, Daniele Ranzoni, Tranquillo Cremona e Pietro Troubetzkoy.
“Scapigliatura. Un pandemonio per cambiare l’arte” è una rassegna di incisioni, dipinti, sculture articolata in quattro sezioni, quattro come i decenni che vanno dalla seconda metà dell’Ottocento all’inizio del Novecento, il mezzo secolo in cui la Scapigliatura rappresentò un fenomeno epocale per l’Italia. Le aree prese in considerazione sono: 1860. La formazione di un’Estetica, 1870. Il momento d’Oro, 1880. Oltre Milano, 1890. Ultima fase milanese.
Orari: Lunedì dalla 14.30 alle 19:30, dal martedì alla domenica dalle 9.30 alle 19:30 (il giovedì fino alle 22.30). La biglietteria chiude un’ora prima.
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