Il diario di viaggio newyorchese prosegue. Il terzo giorno le discrete condizioni meteorologiche ancora ci consentono di macinare km e km di camminate. Oggi abbiamo immortalato altri luoghi cult della Grande Mela, come la Fifth Avenue, il Central Park, il Rockefeller Center e il Radio City Music Hall, leggendario teatro, tra i più grandi del mondo (6000 posti in un capolavoro di architettura déco). Ma procediamo per ordine…
A New York ci sono tante cose da fare e vedere, ma forse la più bella è quella di passeggiare per le strade di Midtown, anche senza una meta, semplicemente per “carpire” l’american life, così vicino e allo stesso tempo così lontano dal nostro modo di vivere. Se non fosse per le sirene delle ambulanze e della polizia che suonano in continuazione, per il resto non c’è la confusione e il traffico che mi aspettavo. Il fiume giallo di taxi è scorrevole e ininterrotto mentre la gente che cammina velocemente sui larghi e puliti sidewalks è gentile nel dare informazioni e a chiedere il permesso di passare, ma di fondo sembra fredda è un pò alienata, sempre con le cuffie del lettore mp3 e l’immancabile bicchiere di cappuccino rigorosamnete “Starbucks” in mano.
La famosissima Fifth Avenue riserva diversi spunti di interesse, come la gotica St. Patrick Cathedral, la chiesa principale dell’Arcidiocesi di New York nonchè la più grande cattedrale cattolica degli Stati Uniti, frequentata dalla comunità irlandese, presenza da sempre molto forte da queste parti.
Girato l’angolo, ecco Rockefeller Plaza, dove si trova la celebre pista da pattinaggio in verità molto più piccola di come me l’aspettavo. E’ proprio qui che ogni anno ai primi di dicembre viene posizionato il tradizionale immenso albero di Natale. Il Rockefeller Center è il più grande complesso edilizio privato del mondo, 9 ettari di ristoranti, uffci, giardini, negozi che ogni giorno pare sia visitato da circa 250.000 persone!
Per ammirare dall’alto il paesaggio di New York non siamo saliti in cima all’Empire State Building, perchè in tanti ci hanno consigliato, a ragione, che la vista è ancora più bella dalla terrazza panoramica Top of the Rock del GE Building.
In un battibaleno il modernissimo ascensore ha catapultato me ed i mei amici sulla piattaforma che si trova 70 piani sopra Midtown. Per chi come il sottoscritto soffre di vertigini consiglio comunque di fare un piccolo sforzo. Il panorama è a dir poco incredibile, e ne vale davvero la pena (tra l’altro il biglietto regala la doppia opzione di tornarci al tramonto, quando gli effetti di luce e i colori della sera creano una suggestione ancora maggiore).
Questo gigantesco cubo di vetro che vedete sopra è uno dei “monumenti” più fotografati di New York (bah!) ed è il simbolo dell’Apple Store che si trova alle sue spalle, uno dei tre negozi Apple che si trovano nella metropoli americana.
Uno dei luoghi simbolo della Upper West Side è la piazza chiamata Columbus Circle (foto sopra), ma in questa zona si trovano come funghi teatri e sale da concerto (come il Carnegie Hall e l’immenso complesso culturale del Lincoln Center).
Camminando lungo la parte sud-ovest del Central Park, ci imbattiamo nel Dakota Building, il primo complesso newyorchese di appartamenti di lusso. Non un palazzo come tutti gli altri: i cinefili lo conoscono bene, visto che Roman Polanski lo scelse per ambientarvi il suo cult movie “Rosemary’s baby”, mentre gli amanti della musica sanno che qui abitava John Lennon, e purtroppo qui, all’ingresso, fu assassinato l’8 dicembre 1980.
Attraversando la strada, entriamo a Central Park: l’atmosfera è molto particolare. Siamo negli Strawberry Fields, un’area dedicata proprio alla memoria del mai dimenticato cantante dei Beatles.
Il Central Park è un’oasi di pace e verde immensa nel cuore di Manhattan, dove i rumori della metropoli scompaiono magicamente per dare modo ai newyorchese dia fare jogging, rilassarsi e godere di qualche momento di relax a pochi metri dalla giungla di grattacieli circostanti.
La sera non resistiamo all’idea di rituffarci nella bolgia di luci e colori di Times Square…
…e abbiamo anche la fortuna di imbatterci casualmente in un concerto gratuito di una delle band più “calde” del momento, i Black Eyed Peas (a Times Square si trova un gigantesco studio televisivo di MTV).
Tappa obbligatoria per almeno una cena deve essere l’Hard Rock Cafè di Times Square. Senza pagare cifre folli si mangia col tipico menù yankee (birra, hamburger o bistecca e patatine) circondati da una miriade di cimeli che fanno la gioia degli appassionati di musica, dalle chitarre di Eric Clapton e degli AC/DC ai vestiti indossati da Jim Morrison, Freddie Mercury e i Beatles, solo per citarne alcuni.
Anche questa giornata ci ha riservato tante emozioni, ma la fame di vedere, vedere, vedere, è ancora tanta. Presto detto, appuntamento a domani con il diario del quarto giorno nella Grande Mela.
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