Pellegrinaggio in Terra Santa tra fede e cultura

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L’idea di un pellegrinaggio strutturato e convenzionale non mi ha mai convinta: volevo visitare e vivere la Terra Santa in modo autentico, avere la possibilità di fermarmi a pregare nei Luoghi Santi, esplorando la storia e la cultura a contatto con le sue comunità locali. Così ho convinto il mio piccolo gruppo di amici ad organizzare in autonomia un fine settimana un po’ più lungo del solito, muniti di mappe e guida tascabile.

Appena arrivati a Gerusalemme ci siamo immersi subito nella spiritualità della Città Santa. Pensavamo di essere preparati all’emozione, ma pregare e camminare dove Gesù Cristo ha vissuto e sofferto per noi, è un’esperienza che non si può descrivere a parole. Dopo una lunga visita al Santo Sepolcro, facciamo tappa al Monte degli Ulivi, con i suoi splendidi santuari. La mattina del secondo giorno la dedichiamo alla Città Vecchia, ma andando alla scoperta di angoli di Gerusalemme che spesso rimangono nell’ombra per tanti pellegrini: accompagnati da un volontario dell’ONG Associazione pro Terra Sancta, eccoci tra antiche vie seminascoste a conoscere la vita dei cristiani locali. Nel pomeriggio ci spostiamo nel villaggio biblico di Sabastiya, scoprendo splendidi siti archeologici colmi di storia, dopo esserci abbuffati con un pranzo tipico palestinese. Il giorno dopo andiamo nella città che mi ha più colpito: Betlemme. Anche in questo caso non ci lasciamo sfuggire l’occasione di alternate momenti di preghiera e spiritualità a momenti di incontro con la comunità locale, visitando le opere sociali dei frati francescani. Ci rimane l’ultimo giorno per il Lago di Tiberiade e Cafarnao, per poi partire in tarda serata, a malincuore, dall’aeroporto di Tel Aviv. Ci portiamo a casa tanta voglia di tornare e un’esperienza resa possibile dal supporto logistico fornitoci da Associazione pro Terra Sancta e resa unica dalla simpatia e dall’entusiasmo dei suoi volontari che ci hanno accompagnato. L’organizzazione, infatti, oltre a supportare l’opera dei frati francescani in Terra Santa con progetti sociali e culturali, fornisce un grande sostegno a pellegrini un po’ all’avventura come noi. I volontari italiani, con cui siamo entrati in contatto prima della partenza, ci hanno organizzato i trasporti, prenotato un alloggio economico a due passi dal Santo Sepolcro e, in base alle nostre esigenze, ci hanno fatto da Cicerone in alcune delle nostre visite, dimostrandosi guide preparatissime. Ma soprattutto, abbiamo colto l’occasione di parlare con italiani che vivono in Terra Santa da anni a stretto contatto con le comunità locali e le realtà religiose, chiedendo qualche suggerimento su come arricchire il nostro pellegrinaggio. Con loro abbiamo potuto incontrare i frati francescani e capire come vivono oggi i cristiani della Terra di Cristo: un autentico pellegrinaggio sui passi di Gesù.

La nostra prossima meta? Di nuovo in Terra Santa, di nuovo con pro Terra Sancta: i luoghi da visitare sono ancora tanti. L’anno prossimo pensiamo di percorrere i Luoghi Santi sui passi della Vergine Maria, tra Nazareth, Cana e tanti altri.

Publicato: 2015-10-06Da: Redazione

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