Al limite sud della regione Emilia Romagna sorge Cattolica, importante stazione balneare che si allunga a ridosso di una spiaggia, un tempo costituita da dune, lunga 2 km. Il nucleo di formazione più antica sorge a circa un chilometro dal mare, sul terrazzo naturale la cui falesia in epoca remota sembra dovesse coincidere con il battente marino.
L’insediamento di epoca imperiale, forse identificabile con una mansio (cioè con un’antica stazione di posta), è da mettere in relazione con la presenza della Via Flaminia. Per questo motivo Cattolica è sempre stata un importante centro viario anche nelle epoche successive. La rifondazione con il nome attuale avviene intorno al 1271, sotto la protezione della Chiesa di Ravenna; dopo essere passata ai Malatesta, fu sottoposta alla signoria di Rimini fino al XVIII secolo. Porto peschereccio di una certa importanza dalla seconda metà del Settecento, vede affermarsi dal secolo successivo il turismo balneare: in questo periodo si svilupparono pensioni familiari e alcuni alberghi 4 stelle a Cattolica di lusso, oltre agli edifici per colonie. Tra queste si ricorda il complesso delle Navi, posto all’estremo limite di ponente e realizzato nel 1932.
Oltre alle sue bellezze balneari, Cattolica mantiene ancora testimonianze del suo passato di una certa rilevanza. Innanzitutto si trova la Torre Malatestiana, innalzata nel 1490, mentre nel borgo antico sopravvive, trasformato in caserma dei Carabinieri, l’ex Ospedale dei Pellegrini. Fondato nel 1584, sorge accanto alla sconsacrata chiesetta di Santa Croce e si caratterizza per la sua facciata manierista. Oggi l’edificio ospita il Museo della Regina, che raccoglie il materiale archeologico locale.
Le collezioni, che comprendono anche sculture e ceramiche greche ed etrusche dono di privati, annoverano una bella coppa di ceramica aretina a motivi vegetali e una collezione di vasi a pareti sottili. Questi reperti provengono dall’area archeologica cittadina, situata presso il mercato ortofrutticolo e aperta alle visite: sono rimasti muri in ciottoli e in laterizio, parte delle fognature e una grande vasca rivestita con mattoncini a spina di pesce. Numeroso è il gruppo di anfore di scavo subacqueo, provenienti da relitti di navi romane affondate doppiando il promontorio di Gabicce; lì è stato ritrovato anche il cippo a Iuppiter serenus, cioè portatore di tempo buono.
La sezione Marinaresca è dedicata all’archeologia del mare: sono esposti modelli e ricostruzioni di imbarcazioni, riproduzioni e originali di strumenti per costruire barche, reti e strumenti per la pesca. Infine nella primavera 2005 il museo ha inaugurato una sezione numismatica, costituita da monete greche e romane facenti parte una collezione privata che il Comune di Cattolica ha acquisito.
Tra l’altro il museo promuove e coordina scavi archeologici che hanno consentito di aumentare consistentemente le conoscenze relative alla città e la consistenza delle raccolte. Nel 2004 è stata avviata una campagna di studio e di restauro di anfore rinvenute in una discarica romana presso il porto-canale, che sono state esposte negli spazi museali. Merita una visita anche la chiesa di Sant’Apollinare, di ricostruzione settecentesca, dove si trova un Crocifisso dell’Arrigoni.
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